Questo non è un Android

Uriel, ma ci sei o ci fai? È proprio vero che quando scrivi infili qualche cosa corretta in mezzo ad un mare di stronzate.

Io credo di beccare solo le più grosse, o quelle che riguardano il mondo delle costruzioni. Tipo questa, in Coronavirus e colpi di stato. Perché scrivi:

Perche’ esistono centinaia di aziende che sono specializzate nella costruzione di sistemi telefonici, chat, (Zimmermann Mobile, Silent Circle, GSMK, ESP ,ed altre) e tutto quello che cade sotto il termine di “cryptophone”.

E qualche riga dopo metti questa foto:

Ovviamente, siccome non c’e’ Android, non c’e’ Malware per Android.

Notate la didascalia. Quell’affare lì non avrà Android, ma praticamente TUTTE le aziende che ha citato sopra offrono servizi basati su Android.

Ma davvero, ci sei o ci fai? Io che ho avuto la fortuna di seguire più o meno l’evoluzione dei “criptofononini” e delle applicazioni sicure di fonia l’ho beccata, ma quanti non lo faranno?

Se fossi un complottista ti direi che sei pagato dalle aziende tedesche che hai citato le quali hanno messo delle backdoor nei binari delle loro app per i clienti italici.

Perché son tipo centocinquantanni che i tedeschi provano a rifilare sonore sole agli altri popoli europei. E tu da bravo “Musolesi”, da fieren alleaten ti comporti.

Pubblicato da

Raphael Pallavicini

La Dea Tutte mi ha inviato a combattere il demone dell'evanescenza, fin dalla pianura che non deve essere nominata

4 pensieri su “Questo non è un Android”

  1. però, dice il saggio “mai attribuire alla malizia quello che può essere spiegato come incompetenza”. di reti, di sicurezza e di roba simile non sa una fava. perché, di fatto, il suo mestiere è la versione digitale del metronotte. per cui quando scrive di tecnologia, butta giù le prime due o tre minchiate che escono cercando su google o su wikipedia – più o meno come fa quando scrive qualsiasi altra cosa.

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    1. Parole sante. Io non sono un gran tennico. Però almeno ho l’umiltà di non posarmi da espertone. Evidentemente non sa che uno non si può dare la qualifica di “hacker”. Te la devono riconoscere gli altri….

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      1. io lavoro nell’informatica ormai da quasi trent’anni e (grazie a / per colpa di mio padre) sono immerso nell’informatica e nell’elettronica praticamente da quando ero appena nato. avendo partita iva da quasi un quarto di secolo ho visto una quantità enorme di settori. per virtù di questa volatilità non sono un “esperto” di nulla: sui dettagli tecnici specifici non ho praticamente mai il tempo e l’opportunità di arrivare ad una competenza significativa. però, se leggo castronerie come la storia dei “telefoni cifrati speciali” o quella dell’usare tutti smtp direttamente, me ne accorgo.

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  2. Uriel lavora in una delle peggiori nazioni a livello di qualità del servizio mobile e telefonico. Fossi in lui non andrei a sbandierarlo troppo in giro. Perché può fare lo sborone sul fatto che lavora in GGGermania con gli Italiani che non sanno nulla, non parlando il tedesco, se non quello che -loro- vogliono fare sapere della loro nazione. Ma in Germania, ad esempio, appena ci sono più di 500 persone nello stesso posto la line del tuo cellulare cade. Appena ti sposti dalle grandi città, torni al 2G come se fosse il 2002. L’operatore più economico tra quello decenti ti chiede 20 euro per 7 giga. Tmobile che sono gli unici che prendono fuori i grossi centri sale anche a 50 euro al mese xD – Se provi a fare un cambio di contratto casalingo per la tua ADSL, come la chiamano ancora loro, entri in un girone dantesco di incompetenza mostruosa e fogli e fax e madonne da mandare avanti e indietro.

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